Il Marocco è uno dei paesi più sicuri al mondo secondo gli ultimi dati ufficiali, per questo le compagnie di viaggio spingono i turisti ad andarci.
Nell’ultimo anno, infatti, il turismo internazionale è cresciuto in modo esponenziale. Basta fare un giro all’interno del paese per rendersi conto di come la situazione sia sotto controllo e in ordine.
Lungo le strade principali si trovano diverse pattuglie di poliziotti che sorvegliano il transito, l’entrata e uscita delle auto e controllano il traffico.
Inoltre, sempre secondo le ultime indagini, risulta essere anche il più ricco.
Il merito è del re Mohammed VI e delle sue aziende che sono il motore trainante dell’intero stato. Secondo Driss Ksikes, scrittore, drammaturgo e giornalista, “qui c’è un’economia molto dinamica, soprattutto grazie ai privati. Scelte economiche avvedute hanno attirato grossi investimenti esteri, nel settore dell’auto, dell’aeronautica e dell’elettronica“.
Il monarca ha ampliato la connessione internet e migliorato il servizio stradale asfaltando ben 2000 chilometri di autostrada, rispetto agli 80 fatti durante il regno del padre.
Anche sul fronte jihadista il paese ha motivo di essere orgoglioso: i controlli per la sicurezza sono molto serrati tanto da non aver subito nessun attacco terroristico.
Mohamed VI è molto amato dal suo popolo tanto da essere preso come esempio. In ogni locale pubblico campeggia una sua foto.

Nonostante sia, a detta di chi lo conosce, collerico e dispotico, i suoi sudditi ne imitano lo stile. Ha osato svelare al mondo il viso della neo moglie, l’ingegnere informatico Salma Bennani, una plebea di Fez.
I giovani marocchini vengono definiti dalla stampa ‘generazione M6‘ perché figli delle decisioni del re.
Ma non è tutto oro ciò che luccica…
Secondo Mohamed Tozy, politologo e direttore dell’École de gouvernance et d’économie di Rabat “in Marocco la monarchia si adatta alla società, ma non la trasforma“.
La Costituzione garantisce più libertà e più diritti rispetto agli altri paesi africani, ma le ineguaglianze rimangono tali e non sono prese in considerazione.
E la libertà di stampa non è ancora protetta tanto che i siti di opposizione sono spesso censurati portando i media verso un senso unico.
La riforma culturale è lenta ma progressiva. Il Marocco rimane comunque un paese in via di sviluppo, sicuro e interessante.
È arrivato anche per te il momento di visitarlo!
D’altronde le sue contraddizioni rimangono il suo punto di forza e te ne accorgi non appena varchi il confine. Ma quei panorami, i visi e i sorrisi della gente, quelle rimangono le ricchezze del paese. L’oro del Marocco è dentro l’anima della gente.