Il Rhassoul viene raccolto nella regione del Medio Atlante del Marocco ed è conosciuto come “la terra che lava”. Un prodotto totalmente naturale, un minerale argilloso di origine vulcanica, usato nei rituali dell’hammam. La sua forza è avere una capacità assorbente notevole. Per questo è consigliato per lavare il viso delle pelli impure o come shampoo dolce e purificante per le cuti più sensibili.
Inoltre non contiene tensioattivi, ottimo per chi ha problemi di irritazione cutanea o seborroica. La pulizia segue un processo di assorbenza che rispetta il film idrolipidico della pelle e dei capelli senza irritare le ghiandole sebacee. Viene venduto in sapone solido o pasta e in polvere.
La sua ricchezza di minerali ne fa diventare un prodotto cosmetico inimitabile soprattutto perchè circoscritto. Viene raccolto solo nella vallata della Moulouya, a 200 chilometri da Fes. Un alleato antico le cui ricette sono tramandate da madre in figlia. Spesso utilizzato con idrolati di rose, fiori d’arancio, olio di argan o alcuni olii essenziale per coprire l’odore ferroso che emana.
Utilizzo
Il Rhassoul se bagnato diventa una specie di pastella che si può utilizzare per lavare e purificare il viso. Le sue molecole si fissano in superficie perchè caricate negativamente dai componenti minerali. Quando queste vengono in contatto con quelle positive, rilasciano tutte le sostanze detossificanti donando alla pelle una pulizia profonda e completa da tossine e impurità.
Riassumento gli utilizzi possono essere:
- regolare l’attività di tutti i tessuti e stimola il rinnovo cutaneo grazie alla presenza di silice, magnesio, ferro, sodio e potassio;
- anti age naturale che contrasta la formazione di rughe e ne ritarda la comparsa;
- detergente e purificante ottimo per eliminare le cellule dello strato corneo;
- riduce sintomaticamente i disturbi della pelle come eczemi, acne, punti neri;
- regola la produzione di sebo;
- rivitalizza la cheratina e rende i capelli forti, morbidi e voluminosi.
Lavorazione
Il prodotto viene estratto sotto forma di fango liquido. Le donne marocchine la raccolgono in sacchi e poi viene passata al setaccio. Finito il processo viene fatta “decantare” e lavorata come se fosse una pasta al fine di togliere qualsiasi impurità.
La pasta purificata viene stesa su panni bianchi puliti, dove non entra in contatto con la polvere, e fatta seccare naturalmente al sole. Viene infine raccolto e conservato in luogo asciutto e rinchiuso in scatole di ferro chiuse in modo ermetico.
