L’università di al-Qarawiyyin a Fès: il volto intellettuale del Marocco

Passeggiando tra i vicoli stretti e brulicanti della medina di Fès, avrete l’impressione di attraversare i secoli. Caratterizzata da muri color ocra, da porte in legno intagliato e da botteghe che si affacciano una sull’altra, Fès ospita una delle istituzioni più straordinarie del mondo islamico e non solo. Sto parlando dell’Università di al-Qarawiyyin, il secondo motivo storico per cui la cittadina è molto famosa, oltre alla medina Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Fondata nell’859 d.C. ed edificata nel cuore spirituale della città, l’università di al-Qarawiyyin a Fès è riconosciuta dal Guinness dei Primati come la più antica università ancora attiva al mondo. E come potrei non inserirla nel corso dei miei tour? Intanto, vi racconto un po’ della sua storia.

Cultura millenaria a Fès

L’edificio è stato fortemente voluto da Fatima al-Fihri, figlia di un ricco mercante originario di Kairouan, in Tunisia, emigrato a Fès. Fatima era una donna colta e devota, per questo destinò l’eredità paterna alla costruzione di una moschea, il cui scopo fu subito molto chiaro: diventare un centro di sapere. Infatti, in epoca medievale, studiosi, scienziati e teologi da tutto il bacino mediterraneo iniziarono a recarsi a Fès per studiare filosofia, astronomia, matematica, diritto islamico, grammatica, medicina e persino musica.

L’ambiente diventò cosmopolita e il sapere fu valorizzato come forma di devozione e progresso. Inoltre, l’università di al-Qarawiyyin divenne uno dei più significativi modelli di inclusione e apertura, visto che vi cominciarono a studiare e ad insegnare anche ebrei e cristiani. Tra questi, vi cito alcune figure celebri che magari conoscete: lo storico e sociologo Ibn Khaldun, il filosofo Averroè e Gerberto d’Aurillac, noto come il futuro Papa Silvestro II.

Oltre alla moschea e alle sale di studio, l’università conserva al suo interno una delle biblioteche più antiche e preziose del mondo islamico. Da qualche tempo è stata riaperta al pubblico (ma ancora visitabile solo in parte) dopo lunghi lavori di restauro che hanno riportato alla luce manoscritti unici e rarissimi, tra cui un Corano risalente al IX secolo scritto su pergamena di pelle di cammello, un trattato medico di Avicenna e numerosi documenti astronomici con grafici disegnati a mano. La moschea, invece, resta non visitabile al suo interno dai non musulmani, ma da una porta si può vederne l’architettura e le decorazioni.

Se siete viaggiatori appassionati di cultura in generale, ma di cultura marocchina in particolare, potrete scoprire il ruolo che ha avuto questa biblioteca nel custodire e trasmettere il sapere greco, arabo e persiano all’Occidente. Mentre in Europa molte opere classiche venivano dimenticate o censurate, nel cuore della città santa di Fès si copiava, si studiava e si insegnava.

Se preferite ammirare le architetture marocchine, accanto alla biblioteca troverete una serie di cortili interni in marmo bianco, fontane decorative e piastrelle zellij che rendono l’università non solo un luogo di studio, ma anche la testimonianza architettonica vivente di un’epoca in cui l’estetica e la spiritualità erano due facce della stessa medaglia.

Fès, oltre l’università

Qarawiyyin-Moschea-fes

Ovviamente, se scegliete di vistare Fès, la vostra scoperta culturale non si limiterà solamente all’università al-Qarawiyyin. Sparse qua e là per la città si trovano molte madrase, ossia le scuole coraniche, dei veri gioielli architettonici e simboli della centralità dell’istruzione nella cultura marocchina. Le più celebri sono la Madrasa Bou Inania e la Madrasa Al-Attarine, quest’ultima affacciata su uno dei souk più vivaci della medina.

In queste scuole si formavano i futuri giuristi, imam, scrivani e poeti, i quali non apprendevano solamente la religione ma studiavano anche molti testi di grammatica, logica, scienze e diritto civile. Ancora oggi si possono osservare i cortili lastricati, le celle degli studenti, i mihrab finemente decorati e le biblioteche in miniatura annesse alle sale principali.

Mentre camminerete tra le colonne, osserverete i soffitti in legno di cedro intagliato e vi farete aiutare a decifrare le iscrizioni in arabo classico incise nello stucco o nel marmo, vi sembrerà di fare un viaggio nel tempo che vi permetterà di toccare con mano una cultura in cui l’educazione era considerata non solo un diritto, ma un dovere verso la comunità e verso Dio.

Se a Fès ci si può riferire come al volto intellettuale del Marocco, lo si deve al fatto che la cittadina è stata capace di incarnare una visione ampia e articolata del sapere. Senza mai limitarsi ai confini della religione islamica, infatti, fin dal Medioevo Fès era un crocevia di culture, di religioni e di popoli. Ebrei, cristiani, arabi e persiani si recavano a Fès per confrontarsi, scambiare idee e lavorare su testi comuni.

Infatti, gli scienziati arabi e andalusi che avevano studiato o insegnato a Fès portarono in Europa il sistema numerico arabo, i concetti di algebra e trigonometria, le mappe astronomiche raffinate, le traduzioni dei testi greci e le basi della medicina moderna. Senza l’influenza di Fès, l’Europa non avrebbe oggi tutte le conoscenze che possiede.

Fès: ma com’è oggi?

Meno turistica rispetto ad altre città del Regno del Marocco, Fès è una città con una medina abitata da migliaia di famiglie marocchine che vivono di artigianato e tradizione, lavorando il cuoio nei pressi della celebre conceria Chouara, preparando spezie secondo le ricette antiche, tramandando tecniche artigianali nelle piccole botteghe.

Così apparentemente immobile e immutata nel tempo, Fès è una città viva, vissuta, consapevole del proprio valore culturale e intellettuale, non solo nel passato ma anche nel presente, visto che ogni pietra racconta un frammento della lunga storia del sapere marocchino. Guai a chiamarla “museo a cielo aperto”, infatti: Fès è un luogo che ancora oggi insegna, ispira e accoglie i turisti disposti ad ascoltarlo.

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Chi sono

in marocco con lisa

Mi chiamo Lisa e fin da piccola ero affascinata dai racconti di viaggi e dalle altre culture.

Oggi con T.L. TOURS, organizziamo tour in Marocco con l’obiettivo di far conoscere la vera cultura, l’ospitalità e le tradizioni attraverso il contatto con la gente locale

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