Ogni viaggiatore si augura di trascorrere una vacanza in piena sicurezza e serenità. Ma soprattutto, ad augurarselo, sono le persone omosessuali. Purtroppo ancora oggi sono troppo frequenti gli episodi di violenza compiuti dagli omofobi ai danni di coppie LGBT che, semplicemente, stanno camminando mano nella mano o si stanno scambiando qualche tenera effusione in pubblico. Un gesto che, se fatto dagli eterosessuali, non desta alcun fastidio, mentre diventa oggetto di scandalo se a farlo sono due persone dello stesso sesso.
E cosa succede se queste persone si trovano in vacanza in un paese conservatore come il Marocco? Questa è una domanda che spesso mi pone chi intende prenotare uno dei miei tour, ma fortunatamente, e sempre con più gioia, possono rispondere che il Marocco è un paese sicuro anche per quanto riguarda la questione LGBTQ+.
Il Marocco è gay-friendly?
Certo, è anche vero che, sul fronte dei diritti LGBT, il Marocco è ancora un paese molto arretrato e la sua legislazione è ancora molti passi indietro rispetto a quelle in vigore nella maggior parte dei paesi europei. In Marocco, tutt’oggi, chi compie “atti osceni o innaturali tra membri dello stesso sesso” può essere punito con la reclusione fino a tre anni e una multa, secondo l’articolo 489. Una legge piuttosto recente, visto che, prima dell’indipendenza raggiunta nel 1956, il Marocco aveva leggi più internazionale e permissive nei confronti dell’omosessualità, ed era molto più aperto di paesi come gli Stati Uniti o il Regno Unito.
Anche se questa legge non viene applicata così rigidamente contro i marocchini, figuriamoci se ciò avviene verso i turisti. In generale, comunque, in Marocco si rispetta l’usanza islamica locale di non praticare manifestazioni pubbliche di affetto, sia che si tratti di coppie etero che di coppie gay. È molto raro vedere abitanti locali che si baciano per strada, a prescindere dall’orientamento sessuale, e questa usanza viene ragionevolmente rispettata anche dai viaggiatori che vogliono immergersi nelle usanze e nei costumi della cultura marocchina e approcciarsi con rispetto alle loro consuetudini.
Dal momento che in Marocco l’omosessualità è considerata un reato, io consiglio ai viaggiatori di agire con discrezione in molte zone del paese. Però vi invito a fare attenzione ad un dettaglio: nei paesi musulmani è molto frequente vedere uomini che camminano mano nella mano, che però non sono legati da una relazione omosessuale. Per i musulmani, questo gesto è considerato un segno di amicizia, dunque nessuno si stupisce se vede due uomini musulmani tenersi per mano, mentre si stupirebbero molto se vedessero lo stesso gesto tra due turisti.

È chiaro che i gay esistono anche in Marocco, ma la loro sessualità non viene vissuta apertamente. Non troverete facilmente dei locali LGBT-friendly, tranne che in due città in particolare. Si tratta di Marrakech e Tangeri, le città gay friendly del Marocco, al punto che in passato Tangeri veniva chiamata Queer Tangeri.
Oggi è Marrakech la destinazione in Marocco più scelta dai viaggiatori LGBTQ+, proprio perché è la città in cui si riversa la maggior parte dei turisti e dunque lì si respira un’aria molto cosmopolita, internazionale, aperta e più tollerante rispetto ad altre parti del paese.
Nella città rossa, infatti, ci sono numerose strutture ricettive, ristoranti e locali notturni che le persone LGBTQ+ possono frequentare liberamente, anche se la discrezione rimane sempre la parola d’ordine.
A Marrakech ci sono organizzazioni LGBT fondate dagli attivisti, nate per sostenere la comunità locale. È anche grazie a loro se, negli ultimi anni, la tolleranza e gli atteggiamenti verso il mondo queer si sono rilassati. Al punto da arrivare quasi a pensare che un cambiamento in favore dell’accettazione della comunità LGBT, secondo gli standard occidentali, potrebbe anche essere vicino.
Il Marocco è sicuro per i viaggiatori LGBTQ+?
Per concludere, vi ripeto che sì, il Marocco è sicuro per i viaggiatori gay, perché è un paese moderno e accogliente in cui nessuno può sentirsi in pericolo, qualsiasi sia il suo orientamento sessuale. Conoscere il Marocco permette di vivere un’esperienza culturale molto ricca, in una terra che fa dell’ospitalità il suo punto di forza. Nessun viaggiatore non si sentirà apprezzato, anche se la mia raccomandazione è quella di rispettare le usanze locali ed evitare dimostrazioni d’affetto in pubblico per non attirare attenzioni indesiderate o essere considerati irrispettosi. Ma questo, ripeto, vale per qualsiasi persona di qualsiasi orientamento sessuale.
In rete ho trovato una dichiarazione di alcuni anni fa di Peter Tatchell, un attivista gay inglese che ritiene che il Marocco, “in confronto agli altri paesi arabi e alla maggior parte dei paesi in via di sviluppo del mondo intero, è un posto migliore e più sicuro per le persone LGBT, in cui l’omosessualità è illegale ma la legge è applicata raramente, ma anche perché il turismo gay occidentale esercita un’influenza positiva nell’aiutare a rompere l’omofobia”.
Dunque, non evitate il Marocco se siete persone LGBTQ+ ma, al contrario, sceglietelo e consigliatelo. In questo modo, sarete un tassello del grande puzzle che costruirà un mondo uguale per tutti.