Quando si parla del Marocco, una delle primissime cose che salta alla mente sono i suoi vivacissimi mercati. In Marocco, infatti, i souk hanno un grandissimo potere attrattivo sui turisti, che amano perdersi tra le tantissime bancarelle che espongono i frutti di una secolare tradizione artigianale.
L’artigianato, infatti, è ancora oggi uno dei principali settori di sostentamento economico, seguito dal turismo, grazie a cui il paese è riuscito a rifiorire. I due ambiti, tra l’altro, sono strettamente collegati, poiché il commercio turistico permette di sostenere le popolazioni che hanno scelto di fare dell’artigianato la loro principale attività lavorativa. Attività che è entrata a far parte a pieno titolo della cultura marocchina.
L’intero modo di intendere il commercio in Marocco, infatti, è basato sulla tradizione e sull’artigianalità di una cultura che non ha mai voluto abbandonare la sua comfort zone dell’artigianato. La soddisfazione di realizzare a mano oggetti che diventano opere di altissimo pregio è tanta, e non esiste abitante del Marocco che non sia fiero del lavoro che svolge.
La ricchezza culturale del Marocco non sarebbe quella che tanto affascina i paesi europei e gli italiani soprattutto, se non fosse basata sul suo tradizionale artigianato. Tutti i materiali finemente lavorati a mano o per mezzo di macchine e strumenti legati alla tradizione danno vita ad oggetti decorativi e di uso quotidiano che ogni viaggiatore vorrebbe portare con sé. Non ho mai visto un partecipante dei miei tour tornare a casa senza un souvenir marocchino o che non abbia vissuto la meravigliosa esperienza della contrattazione per gli acquisti. Anzi sì, qualcuno l’ho visto, ma era estremamente pentito di non avere spazio in valigia per portare una ceramica o un tappeto.
Marocco: terra di artigianato e tradizioni artistiche

Passeggiando trai souk del Marocco, i vostri occhi incontreranno la bellezza dell’artigianato marocchino, tramandato di generazione in generazione e figlio di influenze berbere, arabe e africane. Ogni pezzo artigianale è una piccola opera d’arte che potrete sfoggiare in casa vostra, portandovi un poco delle tradizioni locali, dell’abilità artigianale e dell’amore per la bellezza che rendono alto il nome del Marocco.
La sua eredità artigianale, infatti, rappresenta una delle anime del Marocco più autentiche, nonché una delle attrazioni principali di questo Paese, testimonianza vivente della sua ricca storia e cultura.
In grandi città come Fès e Marrakech, vi perderete nei mercati come se foste in un labirinto, ma niente panico, fa parte della bellezza dell’esperienza. Inoltre, a Fès, Meknes, Tangier, Rabat e Marrakech ci sono dei bellissimi musei di artigianato che vi invito a visitare.
Ma chiamiamole per nome queste “opere d’arte artigianali”. Mi riferisco ai tappeti, alle ceramiche, agli abiti tradizionali, ma anche ai gioielli, ai cosmetici, alle lavorazioni in ferro, in legno, in vimini e, dulcis in fundo, alle pelli lavorate nelle concerie.
Forse più di ogni altro oggetto, i tappeti berberi sono l’esempio più diffuso di artigianato marocchino: tessuti a mano dalle tribù berbere con tecniche di tessitura differenti in base alle influenze regionali, i tappeti non sono considerati un semplice complemento d’arredo in Marocco, ma sono protagonisti che raccontano storie antiche attraverso i colori accesi e i disegni intricati che vengono inseriti in ogni pezzo.
I tappeti hanno un grandissimo valore simbolico, rappresentato dal numero di nodi e dai simboli tradizionali che li compongono, e se vengono considerati delle piccole opere artistiche è per via delle finissime tecniche di decorazione. Principalmente realizzati con la lana di pecora, i tappeti berberi sono espressione della storia e della cultura marocchina.
Così come lo sono egregiamente gli abiti tradizionali marocchini. La popolazione marocchina è famosa per il suo abbigliamento tradizionale, sfoggiato in occasione delle feste e delle cerimonie, ma spesso anche nella vita di tutti i giorni. Fra gandouras, djellabas, caftani e babouches, avrete di che ammirare addosso agli abitanti marocchini o esposti sulle bancarelle dei mercati.
Con tecniche artigianali vengono realizzati anche gioielli in oro e argento fatti a mano. Nella medina di Marrakech ne troverete a centinaia, ma vengono prodotti anche in altre città come Goulimine, Agadir, Essaouira, Tiznit o Taroudant e venduti nei souk.
Dall’intreccio della cultura amazigh e quella andalusa, prendono vita le bellissime ceramiche marocchine in argilla, con forme, disegni e colori caratteristici in base alla regione di provenienza. In Marocco sono tantissime le donne artigiane che lavorano e decorano la ceramica per creare oggetti di uso quotidiano come i famosi piatti per il couscous e per la tajine, brocche, ciotole ma anche vasi e piastrelle, poiché l’argilla è una materia prima di qualità molto abbondante in Marocco.

E che dire di quelle che oggi sono considerate delle vere icone della lavorazione marocchina? Sto parlando degli oggetti in ferro battuto come candelabri, lanterne, cornici, pentole o paralumi (molto comuni anche in rame, argento e ottone). A Marrakech, Fès o Safi sono molto diffusi, mentre ad Essaouira è più comune trovare oggetti in thuya, un legno pregiato delle montagne dell’Atlante. Anche la decorazione in legno, infatti, fa parte della secolare arte artigianale marocchina che spicca nel mondo della decorazione. Seguita dalla lavorazione del vimini, del rattan, del giunco e delle foglie di palma essiccate, materie prime che vengono intrecciate nelle decorazioni per realizzare ceste, borse, cappelli e mobili.
Non mancano neppure le creazioni in gesso e i mosaici in zellige, altri elementi essenziali dell’architettura marocchina, comunemente applicati su oggetti tradizionali marocchini, soprattutto nella città di Fès.
Chiudo il mio viaggio attraverso l’artigianato marocchino, che deve molto al commercio turistico e sostenibile, con il racconto degli oggetti in pelle. L’arte della pelletteria è molto diffusa in tutto il Marocco, e ancora oggi sono attive molte antiche concerie in cui si lavorano le pelli di mucche e capre colorate con tinture fatte a mano, un’attrazione turistica dal grande impatto culturale.
In Marocco la lavorazione della pelle è un’arte talmente radicata al punto da pensare che il nome del paese derivi proprio dalla parola maroquinerie, visto che maroquin è il nome con cui si indica la concia della pelle di capra.