Le città imperiali del Marocco: storia e curiosità di una nazione

Il Marocco è una terra che permette di fare una full immersion nella storia e nella cultura, dunque se siete appassionati di scoprire come nascono le civiltà e come si evolvono grazie alle influenze culturali, vi recherete nel paese giusto. Fra i tantissimi motivi per cui vi consiglio di visitare il Marocco, infatti, vi è il fatto che questa regione africana ospita le cosiddette 4 città imperiali, ormai divenute mete turistiche ricche di fascino, ma non senza prima passare dall’essere elette testimoni della storia politica e culturale del Paese.

Storia delle 4 città imperiali marocchine

Le città imperiali del Marocco sono Fès, Marrakech, Meknès e Rabat e vengono chiamate così perché, nel corso dei secoli, furono scelte come capitali del Marocco dalle diverse dinastie marocchine che si sono susseguite al comando del paese, nonché come loro residenza. In base alla visione del regno che la dinastia di turno voleva rappresentare, alle ambizioni dei sovrani ed alla definizione degli equilibri del potere, veniva designata ora una città ora un’altra tra le quattro, rendendo ognuna delle città imperiali un libro su cui scrivere una fase diversa della storia del Marocco.

Ogni nuova dinastia che prendeva il potere, infatti, non si lasciava scappare l’occasione di lasciare il segno nella storia, di destinare ad imperitura memoria il proprio passaggio, e lo faceva fondando nuove città o trasformando una città in capitale. Ed è grazie al mix di scelte politiche, geografiche e simboliche se oggi il Marocco possiede un’eredità architettonica, storica e culturale che lo rende un mosaico di epoche e civiltà.

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La prima città imperiale che “ottenne il titolo” fu Fès, fondata nel 789 da Idris I, il sultano considerato il fondatore del primo stato islamico indipendente in Marocco. Giunto nel Maghreb occidentale, ed esattamente nella regione di Volubilis, fu riconosciuto dalla tribù berbera degli Awraba come guida politica e spirituale.

Poiché Fès si trovava in una posizione strategica del paese, fungeva da perfetto crocevia di culture, commerci e sapere. Nei secoli immediatamente successivi, Fès fu eletta capitale da altre dinastie, come i Merinidi e gli Alaouiti, che la confermarono anche come centro religioso e intellettuale del Marocco. Passeggiando per la sua medina, è ancora possibile respirare il fascino medievale che ha caratterizzato la città.

Facciamo un salto di qualche secolo e arriviamo al 1071, anno in cui gli Almoravidi fondarono la città di Marrakech, nel cuore del sud marocchino. Oggi le sue mura rosse, la vivace atmosfera dei suoi souk e la presenza di alcune delle più belle architetture islamiche del paese la rendono una delle città più visitate del Marocco, e probabilmente questi furono anche i motivi per cui venne scelta come capitale anche dalle successive dinastie degli Almohadi e dei Saaditi.

Ma il principale motivo è da attribuire al fatto che la città si trovava in un punto di raccordo tra le rotte carovaniere del Sahara e il Mediterraneo, e dunque era adatta a rappresentare la forza militare e commerciale dell’impero.

Con la scelta di Meknès come capitale imperiale, avvenuta nel XVII secolo ad opera del sultano Moulay Ismail della dinastia Alaouita, si assiste invece ad un restyling del potere. Il sultano, infatti, la fece ristrutturare fino a trasformarla in una città regale ispirata a Versailles, motivo per cui viene anche chiamata la Versailles del Marocco. Iniziò, così, la costruzione di mura monumentali, di palazzi eleganti, di moschee e enormi granai, necessari ad affermare la sua autorità ed a lasciare un’impronta duratura del passaggio del sultano nel Paese. Ancora oggi è tangibile tutta la maestosità e l’eleganza di cui all’epoca Meknès fu insignita.

La più giovane tra le città imperiali, nonché attuale capitale del Marocco, è Rabat, volto moderno e amministrativo del Paese. Fondata intorno al XII secolo per mano degli Almohadi che vi costruirono una grande fortificazione (un ribat, che diete origine al nome), Rabat dovette attendere l’epoca moderna per essere scelta come capitale. Per la precisione, a designarla capitale fu prima il protettorato francese e poi il regno indipendente nel 1956.

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Questa è solo una sintesi della lunga storia che ha attraversato la nascita delle città imperiali del Marocco, ma mi riservo di raccontarvi la long version durante i miei tour che, ovviamente, fanno tappa in queste città. Non voglio lasciarvi, però, senza prima avervi allettato la mente con alcune curiosità che riguardano le quattro città imperiali, e che fanno parte dei tanti tasselli che compongono la storia della nazione.

Curiosità sulle 4 città imperiali marocchine

Quando racconto di Fès, una delle prime cose che mi piace evidenziare è l’assenza di automobili nella sua medina. La medina di Fès è, infatti, una delle più grandi aree urbane al mondo in cui non c’è traffico automobilistico, e già questo mi pare un motivo che rende la visita della città un’esperienza rilassante e sicuramente memorabile.

Però, motivo di orgoglio per la popolazione marocchina che vive a Fès, più dell’assenza di traffico, è l’arte della lavorazione della pelle. I conciatori di Fès usano ancora le tradizionali tecniche medievali per colorare il cuoio nelle concerie, e osservarli al lavoro vale già l’intero viaggio.

Agli appassionati di cultura e femminismo, interesserà sapere invece che a Fès si trova l’Università Al-Qarawiyyin, fondata nell’859 da una donna, Fatima al-Fihriya, considerata la più antica università al mondo ancora attiva.

Quanto a Marrakech, la curiosità più importante riguarda la sua piazza centrale e più famosa, piazza Djemaa el-Fna, che è stata eletta Patrimonio orale e immateriale dell’umanità nel 1985. L’attenzione dell’UNESCO è stata sollevata proprio dalla popolazione che ogni giorno viveva la piazza e che manifestò la preoccupazione che lo sviluppo economico potesse minacciare la bellezza delle attività tradizionali di cantastorie, musicisti, ballerini, artisti di strada, fachiri e incantatori di serpenti che donano autenticità e fascino alla piazza. Grazie al riconoscimento UNESCO, da trent’anni queste tradizioni sono protette, insieme alla salvaguardia di luoghi così importanti per l’affermazione della cultura popolare e tradizionale.

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Inoltre, è interessante sapere che il nome della città deriva da un termine berbero che significa “Terra di Dio”, ma anche che il soprannome di città rossa è dovuto al colore ocra delle sue mura, costruite per l’appunto con terra rossa estratta localmente.

Il lustro della città di Meknès deve molto alla rovina di Fès. Il sultano Moulay Ismail, infatti, saccheggiò antiche rovine romane e palazzi della precedente città imperiale per abbellire la sua nuova capitale. Ma realizzò anche delle costruzioni da zero, come le oltre 20 porte monumentali e i 40 km di mura fortificate.

Se amate i cavalli, vi interesserà sapere che nelle scuderie reali di Meknès trovassero ricovero circa 12 mila cavalli.

A Rabat si trova la Torre di Hassan, edificata con l’intento di renderlo il minareto più alto del mondo islamico del XII secolo. Tuttavia, la sua costruzione rimase purtroppo incompiuta.

Da sottolineare è anche la “vittoria” di Rabat su Salé, città con cui confina e abitata da pirati berberi, un tempo considerata la sua rivale per il titolo di città imperiale per via dello stesso sbocco sull’oceano Atlantico.

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Chi sono

in marocco con lisa

Mi chiamo Lisa e fin da piccola ero affascinata dai racconti di viaggi e dalle altre culture.

Oggi con T.L. TOURS, organizziamo tour in Marocco con l’obiettivo di far conoscere la vera cultura, l’ospitalità e le tradizioni attraverso il contatto con la gente locale

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